Nobile inglese. Figlio naturale di Carlo II e di Lucy Walters, ricevette dal
padre titoli e onori ma non poté essere legittimato. Nel 1663 fu creato
duca di
M. e contemporaneamente fu insignito dell'Ordine della
Giarrettiera. Due anni dopo sposò la figlia del conte di Buccleuch, Anna,
e assunse il cognome della famiglia di lei, Scott. Nel 1670 prese il comando
supremo dell'esercito succedendo a Monk e combatté vittoriosamente contro
gli Olandesi e i ribelli scozzesi, i
covenanters, ossia quei
presbiteriani irriducibili che avevano rifiutato di sottomettersi alla
restaurazione monarchica degli Stuart. Nel giugno del 1679 riportò una
grande vittoria a Bothwell Bridge, che accrebbe la sua popolarità.
Frattanto il Parlamento e il Paese avevano cominciato a porsi il problema della
successione a Carlo II, poiché il re non aveva altri figli e il trono
sarebbe passato di diritto al fratello minore di Carlo, il cattolico Giacomo,
duca di York. In contrapposizione a quest'ultimo venne avanzata la candidatura
di
M., appoggiata dal Partito protestante, insieme a quella della figlia
maggiore di Carlo, Maria, moglie dello Statholder d'Olanda, Guglielmo d'Orange.
Accusato di complottare contro la Corona,
M. venne esiliato e si
recò in Olanda, dove prese accordi con Guglielmo d'Orange. Ritornato in
Inghilterra, nel 1683 prese parte alla congiura di Rye House che costò la
condanna a morte per alto tradimento a molti dei partecipanti. Egli rimase
impunito e ritornò nuovamente in Olanda. Morto Carlo II nel febbraio del
1685, Giacomo, che già da alcuni anni aveva assunto di fatto il potere,
succedette senza difficoltà al fratello. Contro il parere di Guglielmo
d'Orange,
M. sbarcò con un esercito a Lyme Regis, nel Dorsetshire
e, proclamatosi re, marciò su Bristol, mentre il conte di Argyll guidava
la ribellione in Scozia. L'impresa fallì ed egli, sconfitto a Sedgemoor,
fu catturato a Ringwood. Condannato a morte per alto tradimento, non ottenne dal
re la grazia e fu giustiziato il 13 luglio 1685 (Rotterdam 1649 - Londra
1685).